La soia (ultima parte)
Abbiamo parlato precedentemente delle caratteristiche della soia dalla semina alla sua crescita . Nell’ultima parte, parleremo della maturazione dei baccelli e della raccolta.
Dopo la fioritura, la pianta accumula nei baccelli molta sostanza secca, e in questa fase inizia il riempimento dei semi. L’azotofissazione dei noduli comincia a decrescere, le foglie ingialliscono trasferendo ai semi gran parte delle sostanze.
In questo momento, è importante che la pianta venga irrigata evitando, condizioni di stress idrico, insetti, eventi atmosferici ecc. Questi fattori possono far ridurre il numero di foglie o la potenzialità delle piante portando una diminuzione del numero dei baccelli e del numero si semi, provocando così perdite fino al 60% di produttività.
Al momento della maturazione fisiologica la pianta inizia a perdere umidità e foglie.
Un parassita che si presenta in questa coltivazione da fine maggio a novembre, è la cimice verde, che iniettando liquidi tossici, fa si che il sapore del seme diventi sgradevole, incidendo così sulla qualità del prodotto.
La raccolta è consigliata, al completo riempimento dei baccelli e quando la pianta è quasi completamente defogliata, facendo attenzione all’umidità per la trebbiatura.
La trebbiatura fatta con umidità sotto il 13% potrebbe portare elevate perdite dovute all’apertura dei baccelli per effetto della barra falciante, e la rottura dei semi negli organi battitori. In questi casi è utile ridurre la velocità di avanzamento e del movimento degli organi.
Coltivare la soia ha come vantaggio:
- il facile inserimento nei piani di rotazione brevi come coltura estiva,
- il facile impiego in secondo raccolto in successione a un cereale autunno vernino.
- garantisce una produttività di proteina ad ettaro paragonabile all’erba medica,
- il raccolto può essere realizzato in un ampio periodo